di Marco Gresele
Una due giorni all’insegna della pesca al tocco e con la mosca: era quello che io e il mio compagno di torrente Andrea ci eravamo prefissati partendo il venerdì sera con il camper, in modo da essere attivi sul torrente alle prime luci dell’alba del sabato. Alle cinque di mattina dopo una notte funestata da un violentissimo temporale, acquistati i permessi nel distributore Eni di Longarone attacchiamo la salita che dopo venti minuti di scorci bellissimi ci porta al piazzale sopra la diga che forma il lago Pontesei. Scendiamo sul greto del Maè ma il temporale ha reso questo tratto adattissimo alla pesca a mosca impraticabile, non tanto per portata ma per colore di un marrone torbido che non ha dato il minimo risultato neanche al tocco con verme di terra.
Decidiamo allora di salire verso il tratto più alto del Maè ma l’acqua non migliorava, arrivati a Dont, su indicazione del proprietario dell’Albergo Brustolon dove si possono fare i permessi No Kill, ci siamo spinti sul Torrente Malisia. Il primo tratto pescabile (dal ponte della Pizzeria Palma) pur dovendo pescare da sopra i muri di contenimento ci ha regalato delle bellissime fario superiori ai 35 cm pescando al tocco. Più si saliva e migliori erano le condizioni di pesca in un torrente ben conservato e ricco di pesce. Ci ha divertito con fario di buona misura e con livree bellissime in un paesaggio incredibile sovrastato dalle cime che stringono la Val Zoldana.
Nel pomeriggio siamo ridiscesi fino a Forno di Zoldo per provare il campo gara consigliatomi da Endi , qui il Maè è abbastanza aperto e pulito da vegetazione e il greto presenta molte cascate e piane, pur essendoci parecchi pescatori abbiamo catturato delle buone fario anche se evidentemente rilasciate per le gare. La domenica mattina entriamo in acqua nel Mareson, un tratto No Kill istituito da 17 anni, lungo circa 1 chilometro. I permessi, validi solo per mezza giornata, sono rilasciati ad un max di 4 persone al giorno, perciò meglio prenotarli presso l’Albergo Brustolon. Appena il verme tocca l’acqua vedo il ventre giallo di una grossa fario che mi si slama quasi subito, poco dopo la guardia che ci controlla i documenti mi riferisce che è una vecchia conoscenza di un chilo e mezzo.
Che altro aggiungere, bel torrente selvatico e difficile da risalire dalla metà in su, con molte abboccate e numerose lenze tagliate per non ferire trote dai bellisssimi colori, voraci ma non di grossa taglia. Adatto soprattutto alla pesca al tocco causa la vegetazione riparia. La parte verso la confluenza nel Maè invece molto più aperta ha fatto abboccare trote molto più grosse e divertenti in un ambiente adatto anche alla mosca per esperti, non è il nostro caso, e abbiamo continuato con il lombrico su amo del numero 4 senza ardiglione.
Per concludere una zona di pesca che fa bene agli occhi per la maestosità delle montagne che circondano la valle per l’ottimo cibo che offre anche se con qualche a mio giudizio difetto, come il prezzo troppo elevato per mezza giornata di No Kill. Per tutte le informazioni sulla pesca in questo comprensorio della Provincia di Belluno vi rimando al sito del Bacino di pesca n°6 Maè-Piave www.bacino6maepiave.com
©2013 Marco Gresele