di Marco Gresele
Pronti per goderci l’ultima domenica di pesca, risaliamo la Valsugana e il suo Brenta fino alla deviazione per Castel Tesino. Percorriamo una strada tutta curve e tornanti che si inerpica su per le montagne, lasciando la nebbia del fondovalle, fino a raggiungere la piana che ci porta al paese di Castel Tesino. La nostra meta è ben nota: il distributore di carburante IP che si incontra appena superato il paese, poco prima del ponte in direzione di Pieve Tesino.
Ritirati i permessi e fatti i dovuti scongiuri dopo il “Buona Pesca” della barista, attraversiamo il ponte per parcheggiare nella piazzola di sosta adiacente e prepararci per la giornata di pesca. Il Grigno, nostra vecchia conoscenza, si divide in più zone di pesca, non perfettamente tabellate ma riconoscibili grazie agli opuscoli informativi che occorre richiedere assieme al permesso, mentre ci attrezziamo lo sentiamo rombare in fondo al canalone.
Il torrente offre pochi punti di accesso facili: se si vuole pescare nel tratto delle cascate ci si deve arrampicare letteralmente sugli argini dopo aver camminato un bel po’ attorno all’invaso artificiale formatosi a monte per riuscire a scendere nel letto del torrente. Se, invece, si preferisce il tratto più naturale, occorre seguire la stradina risalendo il corso fino all’ultima cascata superata la quale ci si ritrova a dover risalire il torrente gambe in acqua, scavalcando tronchi e massi, fra correntine e bellissime buche di acqua cristallina che ospitano trote Fario dai colori molto chiari.
Il Grigno lo visitiamo quando desideriamo pescare in ambiente selvaggio. Un torrente difficile che sconsiglio di visitare in solitudine in quanto ci si ritrova in ambienti impervi e ci si allontana molto dall’auto, quindi è sempre meglio essere in due. Molto spesso occorre risalire il corso rimanendo in acqua, occorre perciò alternarsi nell’affrontare le buche che via via si incontrano. Pescare in questi torrenti richiede anche una buona dose di fortuna per quanto riguarda le condizioni giuste e non è facile consigliare il periodo migliore.
All’inizio del mese di Giugno si presentava con “acqua da neve” e aveva offerto pochissime catture, con i livelli alti non si riusciva a raggiungerlo o a risalirlo. Ci siamo tornati in Agosto e lo abbiamo già trovato in condizioni spettacolari, così come ora, alla fine di Settembre. Affrontiamo il Grigno pescando con esche naturali, al tocco, con teleregolabili di otto metri e nei periodi migliori ci ha offerto catture continuative di buone dimensioni e di una vivacità tremenda.
In altra occasione abbiamo visitato la zona più a nord verso la sorgente ma ci si ritrova un torrente spiccatamente montano con alcune zone caratterizzate da forre profonde una decina di metri. La zona che mi sento di consigliare è la “A2” che si estende dalla confluenza del Rio Solcena a risalire fino al Rio Acqua Sorda. Per ulteriori informazioni sulle zone, le normative e i permessi di pesca, potete visitare il sito dell’Associazione Pescatori Dilettanti Valle del Tesino. E dopo quest’ultima uscita, sciacquato le canne, lavato e siliconato gli stivali, non ci resta che attendere l’apertura della prossima stagione di pesca alla trota in torrente!
©2014 Marco Gresele